Rivelazioni Celesti Sulle Convivenze In Sette Contemplazioni
DEL CELIBATO DEL PAPA E DEL RELATIVISMO (Quinta Contemplazione)
Un pontefice non genera figli e produce parole, non è forse silente teorico del relativismo? Dio è il suo uomo e anche la sua donna, è legato a un’astrazione, a una “derealtà”. I preti o le suore sono, di fatto, sposi di Dio: vivono da soli o in gruppo nelle istituzioni religiose scelte; e non spetta a noi indagare sulla loro vita privata: ci mancherebbe altro! Della loro “castità” sono responsabili davanti a Dio. Dei loro “tradimenti” spesso se ne occupano i confratelli nel segreto del confessionale, luogo di sfogo terapeutico, postazione da cui i preti leggono in anticipo i cambiamenti sociali e orecchio di Dionisio (latomia), grazie al quale i detentori del plagio etico percepiscono (e con che sensori!) gli imminenti attacchi alle loro astrazioni che condizionano e rendono infelici molti abitanti della “polis”. Orbene, il celibato dei preti è una forma di “matrimonio”: non coinvolge un uomo e una donna, ma è legame religioso con Dio, con un concetto privo di carne e ossa. E ancora: chi non ha mai conosciuto una persona votata a Dio con l’amante uomo o donna? Tutto naturale per noi, per carità! Ma vogliamo evidenziare solo i diversi tipi di famiglia di fatto esistenti e il conseguente “sano relativismo” che permea l’interno delle comunità religiose: un “relativismo etico” mai teorizzato in positivo dalle gerarchie vaticane, tollerato ipocritamente e represso solo se messo in evidenza per disconfermare principi etici che non si sposano più con i comportamenti ideali teorizzati “a priori” da parte della Chiesa. Ma ciò che si reprime vuol dire che è assai praticato! La Ragione, dunque, non è unica, ci sono le Ragioni sommerse anche all’interno della Chiesa. E, per camuffare ciò, i teorici della Ragione unica non fanno altro che ripetere ossessivamente posizioni etiche che mal si conciliano con i bisogni concreti di molti cittadini. E poi: le gerarchie vaticane credono davvero di avere a che fare con degli imbecilli quando ci ricordano continuamente (anzi, in modo ossessivo) che la “famiglia naturale” è quella fra un uomo e una donna? Tutte le famiglie, anche quelle che generano i papi, sono famiglie “artificiali” perché costruite culturalmente. In natura ci sono i fenomeni, i popoli si danno le leggi, le quali variano da cultura a cultura: nel tempo e nello spazio. Perché non ricordare, per fare un esempio, che nel Corano è ammessa la poligamia? E che essa fino al 1896 fu praticata dai mormoni? E allora i cattolici offrano la loro clonazione etica a chi li vuole seguire e non la utilizzino per cercare di clonare gli altri al fine di conservare a lungo il potere temporale, per amor del quale anche don Camillo Ruini produce in continuazione non certo figli, ma faziose parole. Che prosopopea! Noi paghiamo le tasse allo stato italiano e troviamo i valori etici nei principi costituzionali, anche dove viene prevista l’esistenza delle scuole private “senza oneri da parte dello stato”: non sono forse anticostituzionali i soldi che lo stato dà alle scuole private cattoliche e non? Come siamo bravi a tirare dalla nostra parte la Costituzione quando ci conviene! Le Costituzioni (quella italiana e quella europea) a noi garantiscono libertà politiche e sessuali. Sicché le continue ingerenze da parte delle gerarchie vaticane negli affari degli altri stati appaiono del tutto arbitrarie, violente e invasive.Tanti soldi delle nostre tasse vanno ad impinguare le casse del Vaticano: vedi otto per mille e non solo! Lo dobbiamo ai molti “chierici” travestiti da “laici” a servizio della Santa Sede. Sono infiltrati e vanno smascherati: non sono traditori del nostro Stato laico e democratico? Teniamo d’occhio quanti bramano poltrone e potere, agiti ognuno la Campanella Del Sud per beatificare le “coscienze angeliche” alla Clemente Mastella, non votiamoli ovunque siano candidati e contribuiamo a scardinare i loro interessi, i quali con i problemi reali delle famiglie, spesso, non hanno nulla a che fare. Come fanno i nostri politici più progressisti a non prendere esempio da Zapatero? Non si tratta più di dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio: Dio non c’entra proprio! Qui la lotta è tutta per il potere dei Cesari: il papa non è che un Cesare in più. E nel talamo non viene abbracciato dal calore di nessuna “regina”!
Bagheria, 29/01/07
Giuseppe Di Salvo
P.S. La Sesta Contemplazione col titolo “DEI PACS” sarà pubblicata nelle prossime ore.
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